Ho una storia da raccontare
Marco Carta, il vincitore di "Amici" e di Sanremo, ha una storia da raccontare. Ma non c'entra né con "Amici" né con Sanremo. O almeno non principalmente. E una storia drammatica eppure piena di forza e di speranza. Una storia da romanzo, ma tutta vera. La sua è un'infanzia felice, trascorsa fra bagni al mare e qualche marachella, ma che presto - troppo presto -, quando lui ha appena otto anni, viene scossa dalla notizia che nessuno vorrebbe ricevere: a sua madre Monica, una ragazza esuberante e piena di sogni e di amici, viene diagnosticata un'aggressiva forma di cancro. Cominciano così due anni di sofferenza e di speranze, in cui però la vita non si ferma e regala, ancora, gioie inaspettate. Ma che si concludono, dopo una lunga ed estenuante malattia, col più triste degli epiloghi, e con un'altra grandissima assenza nella vita di Marco, che già non aveva mai conosciuto il padre, rimasto per sempre una figura senza volto. Era con sua madre che Marco aveva cominciato a cantare, in macchina andando verso il mare - Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, e tutta la musica italiana di quegli anni -, ed è per lei che ora, dopo la sua scomparsa, continua a farlo, su una strada fatta di sacrifici e costellata di delusioni, fino al grande riscatto, al sogno che si realizza, la vittoria del più importante festival canoro d'Italia insieme alla conquista delle vette delle classifiche. E all'inizio, per lui, di una nuova vita. "Ma una cosa è rimasta sempre la stessa" dice Marco rivolgendosi a lei. "La voce che cercavo di fare arrivare fino a te, un volo a toccare il cielo, e ancora più su." Ecco, è questa la storia di Marco Carta. Una storia che oggi, trentenne, lui racconta per la prima volta senza schermi, con la stessa emozione che infonde in ogni sua nuova canzone, e con il desiderio di non perdere neppure un ricordo dei giorni che lo hanno condotto a essere l'uomo che è oggi.
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