Storia della mia purezza
Piero Rosini è giovane, ha spalle ampie da campione, una moglie bella e innamorata, un padre ricco, una sorella pronta a traghettarlo nell'universo mondano dei salotti letterari. Ma nulla in lui sembra portare traccia di tanta spensierata fortuna borghese. Piero Rosini è un cattolico neoconvertito, fervente fino all'intransigenza. Il suo corpo ha preso la piega curva e molliccia di chi è pronto a mortificare la carne pur di elevare lo spirito, i suoi discorsi sono pieni di zelo. Frequenta le giovani famiglie della parrocchia, abita in un nuovo quartiere sul Grande Raccordo Anulare, lavora alla casa editrice Non Possumus per pochi soldi e per maggiore gloria della fede. Eroe della rinuncia e dell'astinenza sessuale, nulla sembra poterlo distogliere dalla retta via. Ma sarà sufficiente una serata in un pub per far crollare le certezze di Piero. Gli basterà veder ballare la cognata Ada per non togliersi più dalla testa il suo seno verginale. Così, mentre il suo passato sepolto lotta per tornare in superficie, mentre sul lavoro si trova sempre più alle strette a causa di un saggio paradossalmente polemico contro Giovanni Paolo II, mentre sua moglie gli offre un amore sempre più fraterno, Piero fugge. Scappa a Parigi, la città di ogni vizio, dove la morale si perde nelle lunghe discussioni nei caffè, dove le ragazze ti prendono per mano e ti fanno salire a casa loro.
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