La madre assente
Helena Tholstrup è una celebrità. Di origine danese, a capo dell'Opera di Berlino, la donna ha un'unica figlia, Sophie, della quale si è occupata pochissimo, preferendo dedicarsi interamente al lavoro. La sera in cui le viene conferito un prestigioso premio alla carriera, arriva anche la ragazza, che vive a Copenaghen, accompagnata dal fidanzato, un musulmano di nome Khalil. Helena è sorpresa e imbarazzata, in realtà non ha mai saputo gestire il difficile rapporto con la figlia, ma ciò che proprio non si aspetta è che Khalil la prenda in ostaggio insieme a Sophie, minacciando di ucciderla se non chiederà pubblicamente scusa ai musulmani per avere autorizzato in un'opera un riferimento blasfemo a Maometto. Ma non tutto è come sembra e il rapimento diventa l'occasione per tornare indietro nel tempo e ripercorrere la storia della famiglia di Helena, che si snoda per tre generazioni dagli anni Quaranta a oggi. Conosciamo così suo nonno Thorvald, un pastore protestante che dietro la facciata irreprensibile nasconde un'esistenza costruita sulla menzogna. Seguiamo il morboso triangolo amoroso di cui sono protagonisti i suoi due figli gemelli, Leo e Leif, entrambi ossessionati dalla stessa donna, la capricciosa e infelice Ninni, madre della nostra protagonista, che insegue invano il sogno frustrato di diventare una famosa cantante lirica... Attraverso continui flashback tra passato e presente, l'autrice racconta con una scrittura elegante un'emozionante dramma familiare.
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