Dormivo con i guanti di pelle
William Orsini suona il piano. Sta per pubblicare un disco. Ma la sua vita cambia drammaticamente, e si ritrova a dover indossare dei guanti di pelle. Sì, proprio dei guanti di pelle nera, come quelli di uno scassinatore. Ogni istante, giorno e notte, estate e inverno. Si guarda le mani, le ruota, ma non può fare nulla, se non rassegnarsi a quel destino. I guanti diventano la barriera che lo separa dal mondo, dalla sua normalità, e la sua vita si fa sempre meno palpabile. Ciò che ha inseguito da sempre, ora è ciò da cui deve scappare. Se stesso contro se stesso, mentre il mondo lo sfiora appena e rimane immobile. William Orsini è in stallo, ma cerca di ripartire. Sceglie un lavoro creativo così da sembrare un eccentrico. Si veste con abiti larghi e scarpe col velcro, fingendo di seguire strane mode americane. E ama senza mai darsi fino in fondo, come un vecchio e vizioso playboy. Naike, giornalista di una rivista di musica rock, prova a farlo rialzare, ma le ferite del suo passato, in questo sforzo immenso, riaffiorano acute come non mai, ed entrambi scivolano sempre più nei propri buchi neri. Ma è l'amore, nella sua forma più pura e trasversale, a occuparsi di loro, a riaccenderli e a farli tornare a galla. E la vita che toglie, ed è la vita che dà. E anche stavolta va così.
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