Da mani mortali
In "Da mani mortali" torna, in passaggi molto consistenti, una poesia di sapore bucolico, in una lenta, minuziosa e paziente osservazione della natura. Biancamaria Frabotta compie anche una sorta di pacata riflessione sulla poesia attraverso le presenze dei suoi stessi artefici, i poeti, che divengono figure del suo racconto lirico. Si muove tra luoghi diversi evocando personaggi anche illustri come Giorgio Caproni o Gore Vidal. Riflette sul senso dell'esserci e sul mistero del cosmo, si muove dunque in varie direzioni, della ragione e del sentimento, delle cose e degli affetti, sempre in un linguaggio di nobile e accorata limpidezza.
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