Ragioni per vivere. Tutti i racconti

Ragioni per vivere. Tutti i racconti

La prima di queste raccolte di racconti fu pubblicata a metà degli anni Ottanta, quando la scena letteraria americana vede un inaspettato rinascimento della forma del racconto con l'arrivo di voci quali Raymond Carver, Richard Ford, Jay McInerney, grazie al lavoro dell'editor e insegnante di scrittura creativa Gordon Lish: il maestro della limatura, della riduzione, della semplicità stilistica. Ma la prosa della Hempel è più facilmente assimilabile a quella di alcune "maestre", da Grace Paley a Alice Munro a Cynthia Ozick: i suoi personaggi, feriti, irrequieti, non meno tragici di quelli di Carver, non si lasciano distruggere da avvenimenti imprevisti e inevitabili, da errori e scelte sbagliate. Hanno infatti imparato a contare su piccoli trionfi quotidiani di umorismo e ironia per trasformare le cicatrici in ragioni per continuare a vivere; e ad attingere alla riserva di forza dell'animo femminile, fatta di sincerità, capacità di emozione, e di relazione, non solo con le persone ma con il mondo animale, o vegetale. Scrive Rick Moody nella prefazione all'edizione originale: "E' tutto nelle frasi. E' nel modo in cui le frasi si muovono nei paragrafi. E' nel ritmo. E' nell'ambiguità. E' nel modo in cui l'emozione, in circostanze difficili, viene catturata nel linguaggio. E' negli istanti di coscienza. E' nella coscienza assediata. E' sulle pene amore. E' sulla morte. E' sul suicidio. E' sul corpo. E' sullo scetticismo. E' contro il sentimentalismo. E' contro il sentimento facile".
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