Non sono venuto a far discorsi

Non sono venuto a far discorsi

Gabriel Garcia Màrquez è sempre stato allergico ai discorsi pubblici, tanto da affermare, in una conferenza del 1972: "Ci sono due cose che mi ero ripromesso di non fare mai: ricevere un premio e tenere un discorso". Dieci anni dopo vincerà il premio Nobel e durante le cerimonie a Stoccolma terrà due memorabili discorsi, "La solitudine dell'America Latina", un atto d'amore e di speranza nei confronti della sua terra, e "Brindisi per la poesia", un elogio alla magia della poesia, "energia segreta della vita quotidiana". I due interventi ben esemplificano lo stile e i temi dei discorsi, delle dissertazioni e delle conferenze raccolte in questo libro, che per la prima volta riunisce tutto ciò che Garcia Màrquez ha scritto per essere letto a viva voce di fronte a un pubblico. Le occasioni sono le più svariate e coprono l'intero arco della sua vita, a partire dal 1944, quando, a diciassette anni, tenne un discorso di commiato per i compagni di liceo che si diplomavano, fino al 2007, con l'intervento pronunciato di fronte alle Accademie della Lingua e ai re di Spagna in occasione dei suoi ottant'anni. Accanto alle tante testimonianze di vita, amicizie e passioni, emergono le più profonde convinzioni di Garcia Màrquez su questioni come la difesa dell'ambiente, la politica, la cultura, l'educazione, la minaccia nucleare.
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