Ho descritto la Los Angeles del 1947 come un centro di passioni incarnato da Elizabeth Short. Ogni esistenza tocca la Dalia Nera. L’oscurità ha definito la vita di Betty. La celebrità definisce la sua morte. La sua breve esistenza e la sua visuale limitata si espandono ed eclissano gli eventi pubblici. La sua fine agghiacciante ci dice che non c’è tregua dall’orrore umano. Impone agli artisti di fondere verità e menzogna...
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