Pannunzio. Dal «Mondo» al Partito Radicale: vita di un intellettuale del Novecento
Tra i fondatori del partito liberale italiano e poi del partito radicale, Pannunzio ha svolto fin dagli anni Quaranta del secolo scorso una brillante e coraggiosa azione di svecchiamento ideologico e apertura culturale alle correnti del pensiero laico e riformatore, realizzata in un'Italia in larga parte ancora arretrata, sospesa tra modernità e sottosviluppo, ambizioni economiche e sacche di clericalismo. Notevole l'influenza esercitata come direttore di "Risorgimento liberale" (1944-1947) e del "Mondo" (1949-1966), quest'ultimo - per opinione ormai unanime - il più bel giornale d'Italia, fucina delle menti più vivaci del secondo Novecento. Massimo Teodori, storico e saggista, ricostruisce le tappe essenziali dell'esperienza umana e professionale di Pannunzio, fino a comporre un ritratto inedito del personaggio, collocato all'interno dello straordinario gruppo di politici e intellettuali che ebbe modo di conoscere e frequentare, tra cui Croce e Salvemini, Einaudi e Silone, La Malfa e Saragat, Ernesto Rossi e Spinelli.
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