Senza vizi e senza sprechi. La virtù in cucina e la passione degli avanzi
Ci sono momenti nella storia in cui è necessario guardare indietro, al proprio passato e alle proprie tradizioni, per ritrovare un modo corretto di affrontare anche i più banali passaggi della quotidianità. Nella lunga e ricchissima storia della cucina italiana il recupero di quanto resta di "scarto" alla fine della preparazione di un piatto o di quanto non viene consumato sulla tavola è proprio sia delle normali attenzioni che si prestano nelle case più umili, quanto dei menu molto elaborati. L'estrema varietà locale delle nostre ricette è sicuramente frutto anche del grande ingegno che nei secoli è stato speso per reimpiegare in nuovi piatti tutto quello che resta a disposizione di chi rigoverna la cucina alla fine di un pasto. Fabio Picchi ha fatto del recupero della grande tradizione italiana, anche popolare, il centro del suo lavoro. Nella Cucina senza avanzi introduce il lettore a un'arte antichissima e ormai quasi del tutto dimenticata, quella del non sprecare nulla. Tra memoria, storia personale e ricette, Picchi riporta nelle case il senso profondo e tutti i piccoli e grandi segreti di un sapere perduto, che oggi è tornato di grande attualità.
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