Il bene comune. Economia per un pianeta affollato
In questo inizio di ventunesimo secolo l'umanità è seriamente minacciata su più fronti da inquietanti cambiamenti che coinvolgono le società e gli ecosistemi di ogni angolo del pianeta: le variazioni climatiche dovute all'innalzamento della temperatura terrestre; la progressiva diminuzione delle risorse alimentari; la sempre più rapida e frequente diffusione di epidemie; la morsa della povertà estrema che, in un mondo mai così ricco, attanaglia più di un miliardo di persone. Per non parlare dell'impetuoso incremento demografico e del crescente degrado ambientale. Insomma, la specie umana sembra davvero sull'orlo dell'abisso. Eppure, alcune voci autorevoli si alzano al di sopra del coro degli apocalittici per dirci che non tutto è ancora perduto e che, paradossalmente, sarà proprio lo straordinario progresso tecnologico a porre rimedio ai guasti da esso stesso causati. Una di queste voci è quella dell'economista Jeffrey D. Sachs, che elenca ed esamina, dati alla mano e con grande realismo scientifico, tutti i maggiori problemi che ogni società dovrà affrontare nei prossimi decenni (dall'esaurimento delle fonti energetiche tradizionali all'estinzione di numerose specie animali e vegetali, alla carenza idrica e, soprattutto, alla pericolosa disparità nella distribuzione della ricchezza) e, con buona pace dei catastrofisti, afferma che l'umanità possiede già adesso tutte le risorse e le tecnologie necessarie per contrastare efficacemente le minacce che incombono sul nostro futuro.
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