A Mosca, a Mosca!
"Sinjavskij il commentatore sportivo?" "No, lo scrittore." "E a che accidenti ci servono due Sinjavskij?" è la fine degli anni Sessanta quando Serena Vitale, poco più che ventenne, parte dalla nativa Brindisi per approdare nel gelo della Mosca staliniana, armata di una borsa di studio e del più incondizionato amore per la grande narrativa russa. Fin da subito Serena è costretta ad accorgersi che prima di occuparsi di letteratura bisogna pensare alla sopravvivenza: saper barattare gli ambiti oggetti portati dal Kapstranà (paese capitalista) da cui si proviene con un paio di stivali a prova di neve, per esempio, e soprattutto saper tenere la bocca ben chiusa - le orecchie del KGB sono veramente dappertutto... In una galleria di racconti irresistibili, Serena Vitale ci restituisce un'immagine viva della Russia sovietica negli aspetti più paradossali e tragicomici della vita quotidiana come in quelli più drammatici dell'ideologia, della cultura, della censura. E, giungendo fino ai giorni nostri, alla Russia dei nuovi ricchi e dei milioni di poveri senza voce, ci accompagna in un viaggio indimenticabile pieno di amore e ironia.