Leonardo mago
Un uomo sogna e si augura, al risveglio, di riprendere contatto con la vita. Ma è un'illusione: l'ora della sua dipartita si avvicina e l'infermo, prima di sprofondare nel buio della notte, eterna, chiama presso di sé l'allievo prediletto. Vuole lasciargli in eredità il proprio passato travagliato e meraviglioso, perché il morente si chiama Leonardo da Vinci. Il maestro narra al fanciullo, stupito, i propri inizi. Da quando andava a caccia di insetti per sezionarne il corpo, fino a quando cominciò a mescolare i colori per stendere sulla tela il ritratto fedele del mondo. Ma non si limita a questo: gli espone un'intera visione del cosmo, evoca davanti a lui Marsilio Fucino e l'Accademia di Lorenzo de' Medici, spalanca ai suoi occhi la Milano cupa e misteriosa di Ludovico il Moro, la Roma sensuale e sanguinaria dei Borgia e gli splendori della monarchia francese. Di fronte al discepolo che ascolta e a noi che, accanto a lui, non perdiamo una sillaba di questa straordinaria lezione di vita, si muovono tutti i personaggi che popolano sogni e incubi di un'epoca favolosa e crudele, da Alessandro Filipepi detto Botticelli alla "Dama con I'ermellino" Cecilia Gallerani, e insieme si annunciano tutte le tappe della tormentosa ricerca del nostro 'homo faber'. Da queste pagine Leonardo emerge non solo come scienziato ma come mago, teso a esplorare i segreti dell'universo attraverso l'alta magia dell'Opera alchemica. Eclissi di luna, esperimenti di negromanzia condotti sulla viva carne di mostri della natura e cadaveri d'impiccati, notturne evocazioni di demoni, la tremenda apparizione della mandragola, l'angosciosa visione di un aldilà che si sovrappone al quotidiano. Leonardo, mago e veggente, ci svela l'allegoria pagana che trapela dall'"Ultima Cena" e il messaggio che si cela dietro la "Vergine delle rocce". Fino alla magica concezione di un apparato teatrale voluto per ridar vita alla leggenda profana di Danae, l'unica immagine in grado di svelare l'enigma della condizione umana. Un ritratto memorabile del volto oscuro del genio Ieonardesco.
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