Figlio di papà
Christian De Sica ha preso carta e penna - perché non sa usare iI computer - e ha scritto la propria vita come fosse "uno spettacolo di varietà". Raccontando una manciata infinita di aneddoti, allegri e tristi, divertenti e amari, anche cattivi, come nella migliore commedia all'italiana, ha montato la propria autobiografia in cento sketch. Con leggerezza, perché da questa grazia è toccata la sua capacità affabulatoria. Dal Neorealismo e i ladri di biciclette alle vacanze di Natale nate a Cortina ed esportate in tutto il mondo, la sua vita dura un secolo intero, e anche più. Dalla grande storia - lo zio di sua madre, Ramon Mercader, è l'assassino stalinista che spacca il cranio a Trockij - alla costruzione dei maggiori incassi e successi del cinema italiano con la gloriosa serie dei film di Natale, alle piccolissime beghe della rottura dei rapporti con Massimo Boldi, De Sica racconta e tesse infinite trame e personaggi. Cesare Zavattini, suo padrino affettuoso e mentore, che lo prende in casa, gli svela i segreti della pittura, lo porta a Luzzara a vedere i quadri del matto Ligabue. Roberto Rossellini, grande amico di papà, brillantissimo e bugiardo, che lo fa debuttare a sedici anni al cinema, per le calde raccomandazioni della figlia Isabella, allora fidanzata di Christian. L'entusiasmo, l'eleganza, l'umiltà, la follia, la dolcezza, il genio di un padre amatissimo. La bellezza e lo spirito della madre spagnola, Maria Mercader. La loro storia d'amore, in una Roma ancora assediata dall'occupazione nazista. Gli incontri con Flaiano, Visconti, Fellini, Pasolini, Sordi, Risi. E poi ancora la sua vita di figlio di papà, che a ventitré anni deve fare i conti con la morte di un padre che non gli lascia nulla, perché si è giocato tutte le sue fortune ai tavoli verdi dei casinò di ogni parte del mondo. Dopo essere stato bocciato, in prima liceo De Sica diventa compagno di scuola di Carlo Verdone. Le imitazioni e gli scherzi che i due fanno ai professori del Collegio Nazareno si trasformano nel loro percorso di formazione, un bizzarro Actor's Studio tutto romano. Anici per la pelle, diventano anche una famiglia quando De Sica sposa Silvia, la sorella di Carlo. Tra lo scetticismo di molti, la voglia di tare il cantante, il fallimento a Sanremo, nasce un attore, uno showman, un uomo, il De Sica di oggi: il più amato attore italiano.
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