Un papà alternativo
Solo qualche anno fa nessuno si sarebbe sognato di immaginare Neal Pollack nelle vesti di padre: un giovane scrittore noto per le sue scandalose sortite letterarie, ossessionato dalla cultura pop, appassionato frequentatore di party, feste, festini, etc, aspirante rockstar dotato di una grandissima ambizione e di un talento musicale praticamente inesistente. Insomma, ci siamo capiti. Poi un giorno è nato Elijah. Il "lieto evento", oltre che sancire il fallimento dei sogni di ricchezza e di fama "rock" di Neal, segna l'inizio del suo incasinatissimo e gloriosamente incoerente apprendistato di padre. Un apprendistato "alternativo", perché in realtà Neal e sua moglie Regina sono quanto mai determinati a crescere loro figlio senza pagare il prezzo - terrificante - di dover maturare troppo a loro volta: a spaventarli non è la nuova responsabilità ma l'idea di diventare grigi e noiosi, poco cool. Questa determinazione naturalmente viene messa a dura prova dagli alti e bassi del primo anno di vita di Elijah, ed entrambi si trovano, com'è destino, a cambiare in modi del tutto inattesi, affannati a fronteggiare quel continuo stato di emergenza che la presenza in casa di un bambino piccolo comporta: dalle pappe, ai pannolini, dalle scelte nel campo del vestiario ai problemi di natura economica, per giungere all'insana passione per i morsi che il loro pargolo sfoga al nido sui suoi compagni. "Un papà alternativo" è un libro onesto sulle meraviglie, le angosce, le bassezze e le fesserie che costellano la vita dei genitori di oggi alle prese con il più estremo degli sport estremi: l'allevamento dei figli. Neal svela con grande candore le battaglie quotidiane, le vergognose viltà e i compromessi di lungo periodo che il suo nuovo ruolo gli impone. Con un divertentissimo miscuglio di scetticismo, autoironia e vero e proprio amore per le peggiori assurdità della vita, finisce per offrirci un ritratto fedele di quello che potrebbe diventare un nuovo modello di famiglia per il XXI secolo: una famiglia nella quale genitori più o meno responsabili (ma non esattamente ortodossi) crescono bambini finalmente in grado di riconoscere la differenza tra i Ramones e i Sex Pistols.
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