Il Cristo dell'Islam. Scritti mistici
La Baghdad dei califfi, celebre per le scintillanti storie delle "Mille e una notte", nell'anno 922 fu teatro di una sanguinosa tragedia: il processo e la messa a morte di al-Husayn ibn Mansur al-Hallaj. Personaggio straordinario e complesso, al-Hallaj può essere considerato non solo uno dei massimi mistici dell'Islam, ma anche uno dei suoi pensatori più sublimi. Ammirato per la sua eloquenza, per l'infaticabile ascesi, per i miracoli sbalorditivi, fu odiato da tutti coloro che vedevano nella sua predicazione una minaccia all'ordine costituito. Fu per questo che funzionari di corte e dottori della legge, scandalizzati dal suo proclama "Io sono il Vero", si adoperarono affinché il califfo ne sentenziasse la morte. Al-Hallaj fu crocifisso al termine di un supplizio particolarmente crudele. Anche nella morte, quindi, continuò a incarnare il modello di Gesù, che aveva segnato tutta la sua esperienza spirituale. Il Cristo di cui seguì le tracce è quello del Corano e della tradizione islamica, per molti aspetti diverso da quello che i cristiani hanno imparato a conoscere, ma per i musulmani la somiglianza tra le due figure è tanto intensa da portarli a considerare al-Hallaj un vero e proprio "Cristo dell'Islam". In questo volume il lettore italiano potrà trovare, riuniti per la prima volta, tutti gli scritti sicuramente attribuibili ad al-Hallaj: un "Canzoniere", che raccoglie le sue splendide poesie mistiche; !Il Libro dei Tawasin", opera sfavillante di intuizioni sul mistero dell'identità fra l'uomo e Dio; e, infine, i "Detti ispirati", sentenze in cui Dio parla agli uomini per indicare loro la via dello spirito.
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