Diana. La vita e il mito
La notte fra il 30 e il 31 agosto 1997, nel tunnel sotto Place Pont de l'Alma a Parigi, un tragico, e per molti aspetti ancora misterioso, incidente stradale stronca la vita della trentasettenne Diana Spencer e di Dodi Al Fayed. Si conclude così la breve ed esaltante parabola di una timida ragazza che in soli sedici anni scosse dalle fondamenta la monarchia britannica, bruciando tutte le tappe: appena ventenne realizzò quello che per le sue coetanee della buona borghesia inglese sembrava un sogno irraggiungibile, sposando Carlo d'Inghilterra, appena ventunenne diede alla luce il futuro sovrano, e in pochissimo tempo, per il suo fascino inquieto e magnetico, divenne un'icona del ventesimo secolo, al pari di Jackie Kennedy e di Marilyn Monroe. A dieci anni dal drammatico evento che ha lasciato attonita l'opinione pubblica mondiale, Sarah Bradford, apprezzata e stimata biografa dei Windsor, ricostruisce per la prima volta un ritratto veritiero di Lady D, grazie a interviste esclusive con alcuni dei suoi amici più intimi e con le persone che, le furono più vicine. Nell'intento di separare il mito dalla realtà restituendo l'intensa e infelice vicenda di Diana all'autenticità dei fatti, sfrondati dall'intrico di falsità e pettegolezzi che l'hanno sempre accompagnata, l'autrice segue passo passo tutti i momenti cruciali della sua esistenza: l'infanzia segnata dalla triste esperienza della separazione dei genitori e dalla paura di non essere amata; la giovinezza e i primi contatti con la famiglia reale; l'entrata in scena di Carlo; la trasformazione da adolescente goffa e ingenua in donna elegante e raffinata, in moglie devota ma emotivamente irrequieta, ossessionata dall'onnipresente spettro della rivale, Camilla Parker Bowles; le travagliate e mai del tutto felici relazioni extraconiugali e il rapporto di amore-odio con i mezzi d'informazione; il divorzio e con esso la fine dell'ultima delle favole. Sarah Bradford scava in profondità nella personalità di Diana e, attraverso l'analisi dei suoi rapporti con il marito, con i figli e con i parenti acquisiti (prima fra tutti, la regina), ne descrive la perenne lotta contro l'insicurezza e la sfiducia in sé, e la faticosa ricerca di un'identità, soprattutto nell'ultimo, difficile anno vissuto da donna sola.. Ne emerge una figura femminile complessa, spesso ambigua e contraddittoria, eppure seducente, grazie alla sua capacità di immedesimarsi nei sentimenti e nelle sofferenze altrui, in particolare degli emarginati e degli oppressi, come ha dimostrato il suo costante impegno in campo umanitario. Una 'principessa del popolo' che si è fatta amare senza riserve perché non ha mai nascosto le proprie debolezze e inclinazioni, perché ha saputo svelarsi oltre ogni ipocrisia. Questo libro le rende giustizia, mostrandone l'essenza più vera, al di là dei facili sensazionalismi.
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