Antisemitismo, olocausto, negazione. La grande sfida del mondo ebraico nel ventunesimo secolo
A più di mezzo secolo dalla tragedia dell'Olocausto, il flagello dell'antisemitismo ha rialzato la testa, agitando le coscienze democratiche di tutto il mondo. L'antico pregiudizio religioso, nel fragile equilibrio globale emerso dopo l'11 settembre 2001 e l'inasprirsi della sfida tra Occidente e Islam, si salda a nuove e violente forme di propaganda, soprattutto in alcuni paesi del Medio Oriente. Giancarlo Elia Valori ricostruisce la storia della persecuzione ai danni degli ebrei così come si è venuta configurando nel corso dei secoli e a questa affianca una descrizione minuziosa dei campi di sterminio nazisti e delle deportazioni avvenute in tutta Europa con il consenso dei regimi collaborazionisti. Eppure c'è chi continua a voler offuscare la verità, a considerare l'orrore di Auschwitz - dopo il quale non sarebbe più stato possibile fare poesia, secondo la celebre affermazione di Adorno - poco più che un invenzione del sionismo. Ma davvero lo sterminio di massa di sei milioni di ebrei perpetrato dalla barbarie nazista può essere oggetto di revisioni? Come si può ancora "negare" la Shoah? Giancarlo Elia Valori offre una risposta persuasiva e autorevole a queste insidiose domande. I tentativi messi in campo per screditare Israele e la memoria dell'Olocausto sono sempre più numerosi e gettano un'ombra sinistra sul futuro. Nuove edizioni dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" (il celebre falso creato dalla polizia segreta russa all'inizio del Novecento per alimentare il pregiudizio antiebraico) circolano liberamente nelle scuole islamiche di Siria e Iran. Serial televisivi egiziani, appelli del Gran Muftì di Gerusalemme, minacce politiche come quelle avanzate dal presidente iraniano Ahmadinejad, siti Internet semiclandestini: tutto concorre a gettare benzina sul fuoco già vivo di un antisemitismo strisciante, tornato a circolare in molti settori della cultura contemporanea, anche europea. Riemerge, sotto mentite spoglie, la vecchia teoria della cospirazione ebraica che tanta (troppa) fortuna ha riscosso in passato. Per effetto di un'assurda macchinazione culturale e ideologica gli ebrei, da vittime innocenti di un odio razziale tra i più aberranti che la storia ricordi, vengono trasformati in colpevoli. Contro ogni fanatismo e nel rispetto rigoroso della verità storica, Giancarlo Elia Valori fornisce una lettura illuminante e ricca di suggestioni delle nuove sfide che l'ebraismo deve affrontare all'alba del ventunesimo secolo.
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