Luigi XVI. L'ultimo sole di Versailles
Il 9 maggio 1774 Luigi Augusto di Borbone, duca di Berry, salì al trono di Francia con il nome di Luigi XVI, accolto entusiasticamente dal popolo che riponeva in lui grandi speranze di rinnovamento, tanto da definirl "Louis le Désiré", il Desiderato. E in effetti, almeno all'inizio, il giovane re non deluse le aspettative. Nonostante il giudizio negativo di molti storici, che lo hanno tacciato di grettezza e indolenza, Luigi fu in realtà un uomo colto - appassionato lettore dei classici, non disdegnava le opere dei 'philosophes' illuministi, pur non essendo un loro discepolo -, ma soprattutto un abile politico, che operò un radicale ricambio della classe di governo nell'ambito di un più ampio progetto di ammodernamento del paese. Con la maestria del narratore di storia e avvalendosi di una profonda conoscenza dell'epoca, Antonio Spinosa privilegia della figura dell'ultimo monarca europeo asceso al trono "per diritto divino" proprio il suo misconosciuto aspetto di statista. Luigi XVI ebbe infatti il merito di promuovere una trasformazione, per tanti versi anticipatrice, dell'ordinamento istituzionale e giuridico: emancipò le amministrazioni periferiche dal potere centrale, abolì la servitù della gleba e la pena di morte, limitandola ai casi di alto tradimento, e si adoperò per sanare una situazione finanziaria compromessa dai predecessori. I suoi diciotto anni di regno, però, ebbero anche numerose ombre, tutte puntualmente indagate dall'autore. Non seppe sottrarsi all'influenza della moglie - l'intrigante e infedele Maria Antonietta d'Asburgo -, dell'aristocrazia e del clero, che si opposero con fermezza alle riforme economiche di stampo liberale dei ministri Turgot e Necker. E commise il fatale errore di fuggire da Parigi, ormai travolta dall'ondata della Rivoluzione, nell'estremo e inutile tentativo di ottenere l'appoggio degli altri monarchi europei, mettersi alla testa delle truppe rimastegli fedeli e, dopo aver liquidato individui privi di scrupoli come Robespierre, Marat, Danton e Saint-Just, tornare sul trono. Invece, catturato nella "buia foresta di Varennes", come profetizzato da Nostradamus, subì l'onta della prigionia, del processo pubblico e della morte sul patibolo. Corredato di una ricca appendice di documenti, in cui spiccano il testamento del sovrano e il resoconto del suo confessore, l'abate de Firmont, che rievoca le drammatiche ore prima dell'esecuzione, "Luigi XVI" non è solo il racconto della vita straordinaria dell'"ultimo sole di Versailles", ma anche un superbo affresco del paesaggio da lui illuminato.Con la collaborazione di Carmine Mastroianni.
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