Hannibal Lecter. Le origini del male
Un bambino di otto anni, emaciato e sporco, emerge dalle macerie e dalle stragi del fronte orientale vagando senza meta nella neve con un braccio rotto e una catena stretta al collo. Quel bambino è Hannibal Lecter, fuggito dal casino di caccia in cui si era rifugiato con la famiglia e alcuni domestici per scampare alla violenza delle soldataglie. Gli occhi attraversati da un'indecifrabile espressione, chiuso in un ostinato silenzio, il piccolo Hannibal trascorre alcuni anni nell'orfanotrofio russo che lo ospita in una solitudine apparentemente assoluta. Ma gli incubi cresciuti in lui dopo l'indicibile orrore di cui è stato testimone lo accompagnano da quel giorno in una perversa simbiosi. Lo zio, un famoso pittore, riesce a rintracciarlo e lo porta a vivere con sé a Parigi. Qui, grazie alle amorevoli cure di sua moglie, la giapponese Lady Murasaki, Hannibal avrà modo di scoprire e coltivare i suoi innumerevoli talenti, che spaziano dalla musica alla letteratura, dall'arte alla medicina. È in questa atmosfera densa di stimoli e suggestioni, ma anche di incubi strazianti, che il giovane comincerà a edificare un vero e proprio "palazzo della memoria", impreziosendolo di visioni spettacolari e insieme agghiaccianti, teatro e sfondo interiore delle più raffinate speculazioni come dei più inconfessabili desideri. Fino al giorno in cui Hannibal decide che è tempo di tornare a casa e bussare alla porta dei demoni che così spesso vengono a fargli visita. Con Hannibal Lecter - Le origini del male Harris aggiunge un nuovo, inquietante tassello alla storia del famoso psichiatra antropofago, svelandoci la genesi di uno dei più controversi e coinvolgenti personaggi del thriller contemporaneo.
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