Oriana. Incontri e passioni di una grande italiana
"Cara Oriana, l'unico male incurabile è la vita, e anche tu hai dovuto accettarlo dopo quindici anni di botte furibonde all'alieno. Però anche l'Italia non scherza, e tu sapevi di non poterti aspettare niente. Credo che alla fine neppure volessi più niente, basta vedere come scrupolosamente tu abbia organizzato l'addio. Scorretta fino all'ultimo, hai impedito ai Mandarini di affollarsi a veglie e funerali solenni. Non sei diventata difficile e scontrosa negli ultimi anni passati a lottare con l'alieno e a immaginare l'Occidente in fiamme. Sprezzante, intollerante, diffidente fino alla paranoia, capace di grandi, generosi gesti qualche volta, ma abitualmente ostile verso il prossimo tuo fino alla crudeltà, hai sempre protetto il tuo lavoro con dedizione ossessiva, preteso che nessuno scrivesse o parlasse della tua vita, smentito tutto quello che in anni passati avevi dichiarato o scritto. Ce l'avevi a morte con l'Italia, e avevi mille volte ragione. L'Italia è sempre la stessa dalla quale ti mise in guardia l'amico Curzio Malaparte: aspetta che i figli che l'hanno resa grande muoiano per riconoscerli e finalmente celebrarli. Ho sognato che tu smettessi di essere indignata, arrabbiata e orgogliosa sempre allo stesso modo e nella stessa misura con tutto e tutti. Ci sono le cause importanti, fatali per l'umanità, e ci sono le beghe di cortile che non meritano attenzione. Ci sono i grandi nemici, i bin Laden del mondo e i loro complici miserabili, il futuro dell'Occidente, le regole da imporre per contrastare il fondamentalismo islamico, e ci sono le manovre di bassa politica, le strumentalizzazioni ad arte. Il terrorismo in nome di Allah non c'entra niente con gli omosessuali e nemmeno con l'eutanasia, presunti cancri dell'Occidente; dalla dottrina cattolica sono venuti fuori tanti cattivi maestri di pacifismo e volontarismo senza nerbo. Sbagliavo io: non saresti stata la Fallaci." (Maria Giovanna Maglie)