La psicologia di Mussolini
Chi era veramente Benito Mussolini? Quell'essere superiore esaltato dalla propaganda fascista o quella macchietta ridicolizzata da tanta opposizione? Era un genio cinico o un povero pazzo? Da dove gli derivava, comunque, tanta capacità di farsi amare e seguire da un popolo per oltre un ventennio? E cosa c'era dietro certe sue scelte sciagurate negli ultimi anni del suo regime? Per quanto si sia detto e scritto sul Duce, alcuni aspetti della sua figura rimangono ancora poco chiari. In particolare manca in letteratura un'analisi puntuale della sua personalità compiuta dal punto di vista rigoroso e fecondo della psichiatria contemporanea. In questo libro insolito e stimolante Benito Mussolini viene 'visitato' in contumacia attraverso il ricorso a una vasta documentazione storica che aiuta a ricostruire tutti gli indizi necessari alla diagnosi (discorsi, corrispondenza, scritti privati e testimonianze). Utilizzando il metodo all'avanguardia della valutazione multiassiale, Baima Bollone fa emergere un ritratto psicologico del Duce davvero sorprendente. Mussolini risulta essere stato affetto da una malattia ciclotimica per cui alternava stati di euforia e depressione. Disturbi acuti da stress dei quali dà chiara manifestazione nei giorni della caduta e dell'arresto. Un comportamento ipomaniacale, legato a doppio filo al suo desiderio sessuale sfrenato. E un disturbo ossessivo compulsivo che dice molto sui suoi atteggiamenti rispetto al mondo e alla mentalità militare, ai concetti di ordine e rigore, e che tocca il suo apice con la guerra in Etiopia. Poi ansia, claustrofobia, e segnali di sindrome di Stoccolma rispetto ai suoi carcerieri. Lontano da ogni sterile riduzionismo, l'autore offre così ai lettori un punto di vista nuovo e affascinante per esplorare l'animo profondo di Benito Mussolini.
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