La conquista di Costantinopoli
Finora conoscevamo la caduta di Costantinopoli con occhi bizantini: i palazzi e le chiese in rovina, il tesoro vuoto, la terribile eclisse di luna del 24 maggio 1453, la morte dell'imperatore Costantino in battaglia, Santa Sofia spogliata dalle offerte dei secoli. Nel capolavoro del maggiore scrittore turco, Tursun Bey, per la prima volta tradotto in una lingua occidentale, gli eventi sono visti con gli sguardi avidi e lampeggianti di Maometto II. Il giovane Sultano conquista Costantinopoli, la ridisegna, la ricostruisce, attrae abitanti. Affascina il mondo, assale l'Europa, massacra i cristiani: niente può resistere alla furia scatenata dell'"Ombra di Dio sulla Terra". "La conquista di Costantinopoli" è un grandioso trionfo verbale barocco. Tursun Bey racconta gli eventi: rappresenta le vicende degli astri, che influiscono sulla Terra; descrive le acque del Bosforo, e le erbe, i fiori, i venti tiepidi e il canto degli uccelli, che ogni primavera rinnovano miracolosamente il mondo. Tutto si muove, si accende di colori: rosso sangue, oro verde, azzurro squillante, come nella più splendida miniatura persiana.
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