Il viaggio dell'anima. Testo greco e latino a fronte
Il popolo di Israele, liberato dalla schiavitù dell'Egitto, marcia nel deserto verso la Terra Promessa. Origene, uno dei maggiori Padri della Chiesa, interpreta questo viaggio come l'itinerario dell'anima dall'idolatria e dal peccato verso la virtù, la conoscenza, la fede e Dio. Ogni tappa porta con sé dolore e scoperta, in una ricerca appassionata della Via, della Verità e della Vita che percorre la storia dal Principio alla Fine e ha la sua meta nella Parola. Nell'itinerario si cela un mistero, perché alle quarantadue tappe attraverso le quali Israele "salì" dall'Egitto corrispondono le quarantadue generazioni attraverso le quali Cristo, incarnandosi, "discese nell'Egitto di questo mondo". Salita e discesa sono il cammino della salvezza lungo il quale la carne e lo spirito, l'uomo e Dio si incontrano. Ogni particolare del libro biblico dei "Numeri", che quel viaggio racconta, ha una spiegazione: i tempi, i nomi dei luoghi, le tende, i cibi, le bevande, la sorgente, il pozzo. Ogni dettaglio è esaminato alla luce di tutta la Scrittura: l'"Esodo" viene letto ricordando il "Cantico dei Cantici", la "Genesi" interpretata per mezzo dei Vangeli. E l'esegesi si fa ri-Scrittura, invocando per ognuno il "riversarsi" del discepolo prediletto sul petto di Gesù. La grande suggestione che l'allegoria di Origene esercita è testimoniata dalle riprese che ne hanno operato, con straordinarie variazioni, Girolamo, Gregorio di Nissa, lo Pseudo-Ambrogio, Agostino, Bruno d'Asti, Bernardo di Clairvaux e Pier Damiani. Ognuno amplifica le intuizioni del maestro alessandrino per i propri scopi, dando ad esse la propria inconfondibile impronta. Gregorio, ad esempio, immagina un progresso senza fine, in cui l'anima "vuole godere della bellezza non attraverso specchi e riflessi ma faccia a faccia", mentre Dio acconsente alla richiesta "con le stesse parole con le quali rifiuta, mostrando un incommensurabile abisso di mistero". Bernardo, molto più tardi, si concentra sul percorso spirituale del credente e sull'opera della Grazia. Il viaggio dell'anima si diffonde e si trasforma: assume le fattezze del pellegrinaggio di Dante nell'aldilà, del moderno romanzo di formazione, della navigazione che, nei "Quattro quartetti" di Eliot, conduce a comprendere "il punto d'intersezione del senza tempo col tempo".Con un saggio di Giuseppe Bonfrate.