La mala vita. Lettera di un boss della camorra al figlio

La mala vita. Lettera di un boss della camorra al figlio

Questa è una storia feroce come una sparatoria per strada, eccessiva come le notti di sesso e coca, cupa come una cella del 41-bis. Ma nel finale si apre uno spiraglio di luce, la speranza che qualcosa possa cambiare. Questa è l'autobiografia di Mario Savio detto "'o Bellillo", boss della camorra, re dei Quartieri spagnoli. Dal carcere di Sulmona, dove sta scontando l'ergastolo, ha deciso di raccontare con la schiettezza e la durezza a cui è abituato tutta la sua "mala vita". Lo ha fatto perché vuole lanciare un messaggio al figlio, pericolosamente avviato sulla sua stessa strada. Dirgli che il percorso criminale è comunque e sempre perdente: "Poi capisci, quando paghi tutto il biglietto, che non sei per niente tu a comandare. Non resta che la sofferenza. E la terribile sensazione del fallimento". Savio descrive i codici, la morale e le istituzioni dello Stato parallelo di cui era un generale. Racconta come si cresce nei vicoli, dove diventare un delinquente sembra l'unico destino possibile: "Fare i criminali era per noi una risposta lecita alla miseria, un segno di rivolta oltre che di sopravvivenza. [...] Noi pellerossa, voi usurpatori di ricchezze". Racconta di rapine a mano armata, agguati, traffici, latitanze, evasioni, alleanze e mattanze che magari nessun giornale ha mai riportato. Racconta il carcere, dall'inferno dell'Asinara ai lussi scandalosi di Poggioreale negli anni di Cutolo: "Mi faccio arrivare quasi quotidianamente pesce fresco, frutti di mare e champagne. [...] E faccio anche sesso". Racconta le notti brave nei letti delle signore chic che volevano provare il brivido del bandito. Ma anche il senso di frustrazione ogni volta che, braccato dalla polizia o dai clan rivali, non poteva assistere al parto della moglie, andare a prendere i figli a scuola, assaporare le gioie di una vita normale. Questo libro è un documento esclusivo e scioccante, una discesa nelle viscere della criminalità organizzata che avvince e indigna. Un romanzo criminale tutto vero, nelle parole del suo protagonista.
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