Verso il partito della libertà
"Credo che dare all'Italia un grande partito dei moderati e dei riformisti sia un'impresa storica. Se ci riusciremo avremo lasciato un segno nella storia politica e non soltanto politica del nostro Paese". Con queste parole, pronunciate di fronte all'Assemblea costituente del partito unitario della Casa delle Libertà, Silvio Berlusconi ha sancito l'importanza dell'obiettivo che le forze del centrodestra, dopo cinque anni di esperienza di governo, si sono date per la prossima stagione politica. La nascita del nuovo partito, infatti, non sarà semplicemente il risultato di un accordo di vertice tra i leader della maggioranza, bensì il frutto di un nuovo e ampio processo di aggregazione che, riportando tutti i moderati sotto il tetto di una Casa comune, stimoli una rinnovata e più forte partecipazione dei cittadini che hanno a cuore le sorti dell'Italia. Perché ciò sia possibile, occorre non solo rinsaldare l'unità di convinzioni, di valori, di ideali tra le forze che hanno guidato il Paese in questo difficile inzio di secolo, ma soprattutto coinvolgere chi, pur condividendo le stesse convinzioni, gli stessi valori e gli stessi ideali, non ha ancora operato una chiara scelta di campo. Difesa e rilancio dell'Occidente, riforma dello Stato, economia sociale di mercato sono i tre pilastri su cui le forze di maggioranza hanno già dimostrato di essere profondamente unite, e sono i tre pilastri fondamentali su cui costruire una nuova formazione politica che superi in una sintesi originale le attuali appartenenze e raccolga le indicazioni sempre più precise dell'elettorato. Un nuovo soggetto che non sia solo l'erede della decennale storia di Forza Italia, ma il definitivo compimento di quella transizione politica che dal Polo delle Libertà e dal Polo del Buongoverno ha portato alla Casa delle Libertà. Un nuovo partito di governo, liberale, popolare, nazionale, riformista, che sarà il punto di riferimento programmatico di movimenti o associazioni già esistenti o in via di costituzione, al Sud come al Nord. La carta d'identità del partito che avrà un ruolo da protagonista nei prossimi decenni della storia del nostro Paese è il Manifesto dei valori, un decalogo che sintetizza i princìpi in cui i moderati italiani credono, con una fede assoluta e profonda, e che pongono alla base della loro vita, della loro etica e della loro azione politica. Ma che è anche la fotografia di ciò che il centrodestra ha fatto in questi anni e il progetto di ciò che farà nell'immediato futuro.
Momentaneamente non ordinabile