Memorie di un traditore
E' un'adolescenziale sete di avventura che spinge Michele Amella a lasciare il suo paesino nell'interno della Sicilia, le sue terre e la giovane moglie per un'Africa sognata sui libri e fino a quel momento non molto più reale d'uno dei suoi sogni fatti a occhi aperti. E' l'inizio dell'epopea bellica del fascismo, che per una serie di circostanze bizzarre gli toccherà seguire per tutto il suo tragico e tortuoso tragitto. Alla vittoriosa spedizione africana seguiranno la noia piovosa dell'Albania, l'orrore del Montenegro, l'incubo delle pianure russe, e al ritorno la vita partigiana fra montagne estranee, in un'Italia stordita e già irriconoscibile. Dalla famiglia della moglie, un'albanese di Sicilia, Michele ha ricevuto un dono speciale, il durissimo e per lui incomprensibile Kanùn, antiche regole di onore e di coraggio del cui valore assoluto si renderà conto a poco a poco nel corso dei suoi viaggi prima e dopo il conflitto. Ma è un'assenza insopportabilmente lunga, la sua, e a un tratto, senza alcuna spiegazione, la moglie di cui è sempre più innamorato cessa di dargli notizie di sé. Così, all'improvviso, tutto ciò che di orribile ha vissuto e sta vivendo, paura e fame, solitudine e sangue, perde significato. Da quel momento il pensiero delle cose perdute comincia a dominare la sua vita, facendogli desiderare più di ogni altra cosa un ritorno del quale, nello stesso tempo, teme le rivelazioni.Con una lingua piana ma venata di guizzi dialettali, Enzo Russo tratteggia una straordinaria vicenda di educazione sentimentale e civile e insieme un grande, coraggioso affresco del Novecento, del suo 'epos' fatto, inestricabilmente, di grandezza e meschinità: una Storia, tante storie in cui ognuno potrà ritrovarsi leggendo queste pagine d'un fiato, con emozione.