La Fiat dopo la Fiat. Storia di una crisi. 2004-2005
"La crisi Fiat ha catalizzato su di sé un'attenzione quasi ossessiva non tanto per la sua visibilità di grande impresa in un paese dove predominano le aziende minori, né per essere stata lo scenario su cui si sono disputate partite politiche e sociali di alto rilievo simbolico e neppure per il prestigio di cui ha goduto la più influente dinastia imprenditoriale italiana. Negli ultimi anni, essa ha finito col divenire una sorta di paradigma della minaccia di regresso che incombe su un sistema economico abituato a considerare l'azienda torinese una sorta di architrave." All'inizio del 2006, l'immagine della Fiat appare profondamente trasformata rispetto a quella che si era consolidata nel corso del Novecento, fino al momento della sfortunata alleanza stretta nel 2000 con la General Motors. È una Fiat priva dei suoi protagonisti storici, in parte ridimensionata, ricondotta a una realtà più vicina a quella delle altre industrie. Questo nuovo assetto è il frutto di una crisi aziendale che si è impressa come un marchio sulla società italiana contemporanea: il lungo travaglio della maggiore impresa industriale è il sintomo più evidente della minaccia di declino economico che grava sul nostro paese. Giuseppe Berta propone per la prima volta una ricostruzione completa delle origini, della dinamica e delle conseguenze della crisi Fiat, individuandone la causa principale non in errori di strategia o in politiche aziendali carenti, ma nella precarietà delle procedure di governo interno, che non distinguevano a sufficienza i compiti e le prerogative della proprietà rispetto a quelli del management. Nel medesimo tempo, Berta pone in relazione il destino della Fiat con il delicato momento di passaggio che sta vivendo l'intero sistema industriale, dal mondo sindacale alla Confindustria, sullo sfondo della trasformazione che rimodella il paesaggio territoriale e sociale di importanti aree del Nord, come quella di Torino. Un'analisi acuta e illuminante che, nel tracciare inediti ritratti dei protagonisti - da Gianni a Umberto Agnelli, da Cantarella a Fresco, da Montezemolo a Marchionne -, reinterpreta il legame genetico tra Agnelli, Fiat e capitalismo italiano, ovvero la trama di un capitolo fondamentale della storia del nostro paese.
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