Vukovlad. Il signore dei lupi
"Lei crede nella potenza del Male?" Da questa domanda diretta, secca, prende le mosse un romanzo breve carico di risonanze gotiche, di echi di tetre leggende. Nell'agosto del 1939, Emil Ferenczi si trova sui monti Tatra, in Polonia, per fronteggiare l'imminente invasione nazista come sottufficiale dei Cacciatori Ungheresi. Nel corso di lunghe marce attraverso una natura selvaggia e ostile, all'apprensione per la concreta minaccia del nemico si intrecciano, in un oscuro crescendo, atavici timori superstiziosi. Alla loro origine, una serie di scomparse e delitti che sono forse l'opera di una bestia spaventosa... La creatura, però, sembra avere i tratti del margravio di quelle terre, Vukovlad. In un clima sempre più allucinato, dove sole e neve si susseguono, per poi cedere il posto a una pioggia battente, il confine fra gli opposti si confonde, la bestia si fa uomo e, alla luce della luna piena, il Male prende forma. Maurensig si muove con maestria sul crinale ambiguo del genere fantastico, in un romanzo dove gli eventi si succedono sulle prime con rigore, come il lucido incedere di un cavallo degli scacchi, per poi frangersi subito dopo, travolgendo con sé il lettore nell'alternarsi continuo di logica e superstizione, razionalità e soprannaturale. E l'ambientazione alle soglie della guerra mondiale innesta, con uno straniamento di grande impatto, i più antichi, ancestrali orrori sul tronco del male della Storia.
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