Breve storia dei trattori in lingua ucraina
Quando Nikolaj Mayevsky - un anziano ucraino ottantaquattrenne, emigrato in Inghilterra nel 1943 - comunica alle figlie che a due anni dalla morte dell'amata moglie si risposerà con Valentina, un'esplosiva e procace ucraina di soli trentasei anni, in famiglia scoppia il putiferio. Nadia e Vera sono due sorelle assai diverse tra loro e non si parlano da quando la madre è morta, ma di fronte a una simile notizia, non possono far altro che allearsi e cercare di contenere i danni. Perché la bionda Valerntina, come si può facilmente intuire, è solo un'opportunista che cerca una comoda sistemazione in lnghilterra e un passaporto che le permetta di lasciarsi per sempre alle spalle lo squallore da cui proviene. E per fare questo è disposta a tutto. Dal canto suo, da quando è rimasto vedovo, il povero Nikolaj si sente solo ed è consumato da una sconfinata nostalgia per il suo paese d'origine, nostalgia che esorcizza scrivendo con grande impegno una storia dei trattori che da buon ingegnere lo hanno sempre affascinato. E così Nikolaj sposa Valentina, stordito dalla sua bellezza volgare, e lei comincia sistematicamente a sfruttarlo fino al vero e proprio abuso. Le due sorelle, preoccupate per l'incolumità del padre e desiderose di ristabilire l'egdilibrio in famiglia, cercano di convincerlo a divorziare da quella donna che detestano e che si è intrufolata con tacita sfacciataggine nelle loro vite. Saranno mesi di inferno per tutti. Splendido romanzo che passa da un registro di pura comicità a momenti di intensa emozione, vero, onesto, a tratti straziante, "Breve storia dei trattori in lingua ucraina" non è solo la storia di una famiglia, ma ci offre la radiografia perfetta dello stato delle cose nei paesi dell'Est prima e dopo la caduta del comunismo. Marina Lewycka, al suo esordio narrativo, ha ottenuto uno straordihario successo di critica e di pubblico in Inghilterra e negli Stati Uniti.