Siamo solo noi
Luca e Laura lavorano nello stesso posto, una grande casa editrice che somiglia a un acquario. Non si conoscono se non di vista, ma respirano la stessa aria, viziata, gelida d'estate e infuocata d'inverno, e devono tenere a bada demoni interiori diversi per lo stile con cui aggrediscono l'anima, ma simili per l'ostinazione con cui Ia occupano. Luca è uno scrittore frustrato che non trova riconoscimenti e vive con insofferenza I'ambiente fatuo e superficiale che come giornalista mondano è costretto a frequentare; Laura, che lavora all'ufficio stampa, è dominata dall'ansia, un'ansia tanto più invasiva quanto più tenuta a bada dai rituali di una vita ordinata, controllata, ossessiva. Entrambi, però, hanno un alleato segreto nella guerra sotterranea, a bassissima intensità, cui la loro vita assomiglia. E' un farmaco, lo Xanax. Rimarrebbe un semplice dettaglio nascosto, un'affinità destinata a non venire mai alla luce, se la sera di un venerdì estivo, uscendo molto tardi dai rispettivi uffici, i due non prendessero lo stesso ascensore. E se questo ascensore non si bloccasse. Le scintille esistenziali che scaturiscono quando gli esseri umani, per costrizione o per scelta, si trovano a condividere spazi ristretti - dove non è più possibile vivere Ie emozioni nella solita maniera 'protetta', dove non si possono più tenere le distanze consuete con gli altri e con se stessi -- sono sempre state materia d'indagine prediletta da Angelo Longoni. In questo romanzo, sapientemente, Ia tensione cresce e si allenta di continuo: il dramma esplode, si spegne, lascia spazio a un riso liberatorio, ma al fondo resiste sordo e tenace, come una corrente che non si placa, una belva insonne. Nelle paure, nei desideri insoddisfatti, nelle ambizioni giuste o sbagliate, nelle debolezze di Luca e di Laura - un uomo e una donna ritratti pagina dopo pagina con sempre crescente intensità e precisione, ma che, pure, restano un uomo e una donna come tanti - ogni lettore, ogni lettrice sono destinati a riconoscersi. Con inquietudine, con palpitazione, e forse, anche con una sorta d'inconfessabile, violento desiderio.
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