Una ragazza che è stata mia madre
Dall'intreccio delle storie di famiglia si dipana il filo di un'esistenza femminile individuale che rifiuta il luogo comune, il percorso già segnato in precedenza, il solco battuto. La storia di una donna che non si arrende al filo di perle intorno al collo, vissuto come l'insegna di una tribù di cui non può, e non vuole, fare parte. La storia di una donna che ama il suo lavoro di insegnante, e lo fa bene, scontrandosi con l'ottusità di un mondo regolato da norme banali, ma ferree. Con uno stile asciutto e allo stesso tempo immaginifico, Annarosa Mattei descrive con sguardo impietoso e tuttavia divertito le miserie, i riti e vizi di una società decadente e inconsapevole, che celebra se stessa in un chiacchiericcio privo di senso e di moralità.
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