Morso di luna nuova. Racconto per voci in tre stanze
Napoli, estate del '43, il cielo non appartiene più alla città, ma ai bombardieri alleati. Estate di corse sudate ai ricoveri antiaerei, le catacombe del '900, secolo di aviazione. Nove persone si trovano a condividere fughe in uno scantinato. A luglio il fascismo collassa; in agosto le truppe alleate si avvicinano e a Napoli s'inasprisce l'occupazione tedesca; a settembre la resa dell'esercito italiano, rastrellamenti e deportazioni di uomini: la città sta nella tenaglia di due eserciti, uno dentro e uno fuori. Con un colpo di polveri, come corre il grisou dentro le miniere di carbone esplodendo a folgore, così un popolo rannicchiato e stremato scatta d'orgoglio e d'ira. In quattro giorni d'insurrezione evita la battaglia di due eserciti in casa, scacciando i tedeschi e spianando la via maestra alle truppe alleate. "Morso di luna nuova" è morso di città che addenta e insegue fino a sbattere fuori l'occupante intruso. Qui si svolge la vita di nove persone in quell'estate. Non c'è un narratore esterno, sono loro a pronunciare gli avvenimenti. Età, mestieri e storie differenti, compresse in un assedio, rompono le distanze tra loro e vanno insieme, prima al passo, poi fino al galoppo. La macchina della storia maggiore si chiude a sacco sulle vite individuali, ma ci sono sussulti in cui le singole esistenze spezzano la camicia di forza e inventano la libertà.
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