Jack Folla. Lettere dal silenzio
L'evaso da "Alcatraz" non ha più ne tempo né voglia di apparire virtuale. Ormai Jack è lo straniero, incarna una categoria dell'anima, ha capito che non si può essere davvero liberi senza essere un altro. Da un bambino intrappolato nel suo game boy, al vizio del salutismo di Stato, dalla masturbazione indicibile oppio di un popolo, alla domanda sulla pubblicità più invasiva e segreta di tutte: "siete giornalisti o marchettari?", questo epistolario si legge come il romanzo autobiografico di un Paese in fortissima crisi, l'unica opinione in grado di mettere d'accordo sia la destra che la sinistra, restando sullo stomaco a entrambe.