I bambini non sono pigri. Come stimolare la voglia di studiare
"Definire "pigro" un bambino significa non aver capito nulla di lui." Tutte le volte che genitori e insegnanti attribuiscono sbrigativamente alla pigrizia lo scarso impegno e la demotivazione dei bambini, commettono una piccola ingiustizia. Un torto che nel corso della vita può avere conseguenze anche molto gravi. Quello che spesso, con un tono di rimprovero, chiamiamo "pigrizia" è in realtà uno stato psicofisico che ha sempre delle ragioni accertabili, molto simili a ingranaggi inceppati, ad anelli deboli della catena che regola il buon funzionamento della mente e del corpo di ognuno di noi. Una piccola smagliatura nel tessuto della personalità che, se non viene subito ricucita, con il passare degli anni non può che aggravarsi. Mel Levine, uno dei massimi esperti mondiali dei problemi dell'apprendimento, individua otto cause di scarso rendimento, e le illustra una per una con il racconto di un caso esemplare: disfunzione motoria (spesso con grave penalizzazione della capacità di scrittura); difficoltà di memoria a lungo termine; scarsa capacità di controllo dell'"energia mentale", che può portare a difficoltà di concentrazione e alla tendenza a distrarsi; impulsività e frenesia sociale; inadeguatezza linguistico-espressiva; difficoltà di ideazione e di elaborazione di un pensiero critico e creativo; problemi di organizzazione. Che fare una volta individuata l'origine del problema? Il passo successivo, come ci mostra Levine, è stabilire alcune modalità di intervento, in grado di esaltare i punti di forza della personalità di ciascuno e spingerlo così ad affrontare ogni ostacolo con l'energia ritrovata dell'ottimismo. La pigrizia non è un male incurabile. Come ci insegna questo libro, semplicemente non esiste. Esistono piuttosto tecniche e strategie per valorizzare e potenziare tutti quegli aspetti che consentono ai presunti pigri di sfruttare al meglio conoscenze, abilità e doti peculiari. Facendo di ogni bambino l'eroe di uno sforzo produttivo e felice.
Momentaneamente non ordinabile