Arriveranno i fiori del sangue

Arriveranno i fiori del sangue

Alvaro Gerace è un eroe della polizia ormai allo sbando. Non ha mai abbandonato formalmente le forze dell'ordine ma trascorre le sue giornate come un barbone, seduto solo in un parco di Bologna, attaccato alla bottiglia. Un giorno però Luca Rambaldi, un vecchio amico giornalista, si presenta da lui per chiedere aiuto. Luca sta indagando sulla scomparsa di Livia, una giovane collega inviata nel Kosovo del dopoguerra. Secondo le indagini ufficiali delle forze Nato, la ragazza sarebbe morta in un incidente stradale, ma in Italia è tornata solo una bara sigillata, che nemmeno la famiglia ha potuto aprire. Convinto da Luca, Alvaro parte allora per la Macedonia con una falsa tessera di giornalista e di lì, dopo aver assoldato come interprete Sasko, un ladruncolo spiantato, giunge a Pristina. In Kosovo i due scoprono che Livia intendeva fare luce su alcuni omicidi di giovani ragazze, le cui morti sembrano state insabbiate tra i massacri di una guerra mai realmente conclusa. E quando incontrano Olga, una ragazzina scampata da un centro di accoglienza lager e alla minaccia di un assassino senza volto, cominciano a sospettare che gli alti gradi del contingente italiano, in accordo con l'amministrazione dell'Onu e la malavita locale, abbiano interesse a nascondere un serial killer. E che la vicenda di Livia celi una verità inconfessabile... Ispirandosi a eventi reali che sembrano frutto di una fantasia sanguinaria, Stefano Tura costruisce con Arriveranno i fiori del sangue un noir implacabile, trascinando il lettore in una terra abbandonata e feroce della quale tutti, dalle forze Nato alla mafia albanese, dai nazionalisti serbi alle false Ong, vogliono prendersi un pezzo.
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