Qui chiavi subito. Insegne, annunci, cognomi e strafalcioni tutti da ridere
Quella del titolo è l'insegna di un ferramenta. Che in quanto a doppi sensi se la gioca col cartello sul portone di un convento di monache di clausura: "Avrai la pace solo se la dai". La comicità può colpire nei luoghi e nei momenti più insoliti. Può capitare di sfogliare un rispettabile quotidiano e imbattersi in notizie improbabili come: "Ruba la cabina di plastica di una toilette pubblica e non si accorge che era occupata" e "Ragazze squillo rapinano i clienti addormentandoli coi capezzoli all'anestetico". Oppure la pagina degli annunci: "Regalo due gattini siemens" e "Ragazza di buon costume cerca giovane focoso che glielo tolga". Senza contare che sopra una confezione di collant potreste trovare l'avvertenza: ATTENZIONE, NON USARE PER COMMETTERE RAPINE o sul libretto di istruzioni di uno scooter: QUESTO PRODOTTO SI MUOVE QUANDO VIENE UTILIZZATO. Se di stupidate ne nascono sempre di nuove, Antonio Di Stefano e Pippo Franco sono sicuramente il più efficiente e divertente ufficio anagrafe in circolazione. Con l'occhio vigile del primo e il fiuto, evidentemente sviluppato, del secondo, hanno setacciato ancora una volta l'Italia in lungo e in largo alla ricerca di saccenti supponenti scivolati su bucce di sintassi, strafalcioni stampati a lettere cubitali, perle di umorismo impresse sulle magliette o sui perizoma. "Qui chiavi subito" è un nuovo e ricchissimo stupidario che raccoglie il meglio di tutto ciò che, senza volerlo, fa piegare dal ridere. E leggendolo capita anche di scoprire quanto può essere divertente un necrologio, fin dove può spingersi il burocratese pur di non farsi capire, o perché certi cognomi dovrebbero essere vietati dalla convenzione di Ginevra.
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