Sono incazzato come una belva
La Gioconda in copertina non c'entra niente. È solo un ulteriore sberleffo alla Villaggio. Questo libro in realtà è un safari, e le belve umane contro cui spara siamo noi: personaggi laidi e terrificanti, eppure tragicamente comuni. In questo variegato zoo contemporaneo ci sono "bellocce con labbra gonfiate e trucco da ballerine turche" a caccia di vecchi ricchi e mammalucchi. C'è l'intramontabile mediocre che "ha pochi capelli, pochi soldi, racconta agghiaccianti barzellette e come fa le tagliatelle la sua mamma non le fa nessuno". L'insostenibile "fichista", quello che le donne sono "tutte troie" e tutte sue, o "l'ex degente" che racconta con particolari truculenti le mille operazioni chirurgiche subite. E poi psicologhe dilettanti pronte ad analizzare chiunque capiti a tiro, pubblicitari farabutti, luminari assetati di carte di credito, miracolati e miracolanti, vacanzieri a Capalbio o a Porto Cervo, nasi rifatti, presidenti del Consiglio e degli Stati Uniti. Villaggio osserva, 'incazzato come una belva', i tipi e i vizi peggiori della nostra epoca. E, a quasi quarant'anni dal mitico Fantozzi, ci regala un esilarante capitolo aggiornato della sua geniale satira sociale.
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