Il mio cuore messo a nudo
Pubblicate postume solo nel 1909, le prose di "Il mio cuore messo a nudo" rappresentano non solo l'ultima opera di Baudelaire in senso cronologico, ma anche la sua parola definitiva sull'arte, la poesia, il mondo. In queste pagine - in cui Nietzsche, Proust e Valéry riconobbero una vertiginosa anticipazione della propria opera - il poeta dei Fiori del Male condensa tutto l'odio per l'orrore della vita del suo tempo, tutta la sua ansia di stupire e di non amalgamarsi alla mediocrità della massa illusa e abbacinata dai miraggi di Progresso e Democrazia della propaganda del Secondo Impero. Come un veggente travestito da esteta, l'autore-dandy presenta al lettore la verità in tutta la sua scioccante nudità.