Lettera a mio figlio sul calcio
"Ti vedo correre, figlio mio, calciare, fare l'aeroplanino come Montella dopo il gol. Ti vedo e so che per essere felice ti basta inseguire quel pallone. Ti vedo e ripenso a un bambino nato in Brasile che, come te, non faceva altro che prendere a calci una palla. Quel bambino oggi è tuo padre. E allora vieni qui. Facciamo finta che sia l'intervallo della partita e ascolta questa storia. Ci sono giocatori famosi e sconosciuti, partite storiche e inutili, gol fatti e gol subiti, come succede nella vita. Perché il calcio non è altro che il racconto di tante vite." In questo libro Darwin Pastorin, tifoso e giornalista sportivo con il vizio della letteratura, racconta al figlio piccolo, ma già rapito dal fascino dell'erba verde e del pallone, tante vicende di un tempo in cui non c'erano tecnocrati né fanatici della zona, ma c'erano gol adagiati sulla luna, giocatori eleganti e campioni tanto dentro quanto fuori il rettangolo di gioco. Rivivono così in queste pagine, come in un film in bianco e nero, tutta la magia e l'inimitabile fascino del gioco più bello del mondo.
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