Amo quel cane
Jack. Classe 105- Miss Strizzabacca. 13 settembre: Non mi va proprio i ragazzi non scrivono poesie. E' una cosa da ragazze. 21 settembre: Ci ho provato. Non ci riesco. Ho il cervello vuoto. Questa è la storia di Jack che trova la sua voce con l'aiuto di carta matita maestra e cane. "II libro piú divertente che io abbia mai scritto, e mi è venuto di getto cosí com'è". (Sharon Creech) Il "Non capisco" di Jack denuncia la sua sete di senso, ed è proprio qui che incomincia il suo farsi poeta, da qui la voglia di imitare le parole degli altri, le frasi, le pause degli altri, per giungere alle proprie. (Dalla 'Postfazione' di Andrea Molesini). Un'ultima particolarità: chiunque abbia preso in mano questo libro l'ha letto almeno due volte.
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