New York brucia?
"Prendi questi piani, che rappresentano le mie ultime volontà e il mio testamento. Grazie a essi, tu e i tuoi fratelli saprete vendicare la mia anima. Persegui a tutti i costi questo obiettivo e assicura una vera giustizia al popolo palestinese." Con queste parole, dette in segreto a Imad Mughniyeh, Saddam Hussein consegna a uno dei massimi capi della Hezbollah una valigetta che contiene i piani di una bomba atomica messa a punto dagli scienziati iracheni. Un ordigno atomico di quindici chilotoni che verrà nascosto dall'organizzazione di bin Laden nel cuore stesso di New York e che verrà fatto esplodere a meno che gli israeliani non si ritirino dai territori occupati. Inizia così nel settembre 2004 il conto alla rovescia più terrorizzante che l'Occidente abbia mai dovuto affrontare ed è George W. Bush, a sei settimana dalla scadenza elettorale, a dover fronteggiare la crisi. Ci volevano la visionarietà di Dominique Lapierre e la profonda conoscenza dei servizi segreti che compete a Larry Collins per inventare una storia dal fascino così complesso. Ma non solo: due anni di indagini, oltre trecento persone interrogate negli Stati Uniti, in Israele, in Gran Bretagna, in India e in tutte le strutture antiterroristiche più segrete e, ancora, migliaia di documenti esaminati.
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