La zarina Alessandra. Il destino dell'ultima imperatrice di Russia

La zarina Alessandra. Il destino dell'ultima imperatrice di Russia

"Nella cappella di Santa Caterina della fortezza dei Ss. Pietro e Paolo riecheggiavano i canti e le solenni parole della messa di requiem degli ortodossi. Era il 17 luglio del 1998, ottant'anni dopo la morte di Alessandra, e una folla di fedeli riverenti si era radunata per commemorare lei e quelli che erano morti con lei." All'infelice ultima zarina di Russia veniva così tributata una venerazione che mai le era toccata in vita. Perché questa bellissima principessa di origine tedesca, andata sposa all'erede al trono di Russia, futuro Nicola II, non era mai piaciuta ai sudditi, che arrivarono a incolparla della caduta dei Romanov. Donna dalla forte volontà ma di scarsa comunicativa, un misto di timidezza quasi patologica e di autoritaria arroganza, eppure generosissima davanti alla sventura e pronta al sacrificio, non seppe farsi amare dai parenti acquisiti né imparò mai a capire il popolo russo e le condizioni sociali e politiche del paese. Di questa figura enigmatica e del suo mondo interiore di tormentato isolamento Carolly Erickson ha colto per la prima volta la vera natura e ha tracciato un ritratto indimenticabile. La sua attenta analisi ricostruisce i fatti salienti della vita di Alessandra: la morte precoce della madre, la lunga battaglia per sposare Nicola, che amava nonostante la debolezza e le scarse capacità di governo, la grave emofilia del figlio Alessio, le crescenti eccentricità che accompagnarono il suo cammino di fede e la sempre maggiore dipendenza da una serie di santoni di dubbia fama, tra cui il famigerato Rasputin. Alla difficile storia personale di Alessandra fa da sfondo un grande affresco storico della Russia prima della Rivoluzione: seguiamo così l'industrializzazione del paese e l'arretratezza delle campagne, i lussi sfrenati e la guerra perduta con il Giappone, le bombe dei terroristi e la repressione zarista del 1905, l'estendersi dei fermenti rivoluzionari e la prima guerra mondiale, fino all'Ottobre del 1917. Una vicenda sempre più cupa, che si conclude con la prigionia della famiglia imperiale e la tragica pagina dell'uccisione dei Romanov. Oggi Alessandra, acclamata come simbolo nazionale e icona del martirio, ha trovato finalmente un suo posto d'onore nella storia del paese, ma, dice la Erickson, "il suo io più recondito rimane sconosciuto, sepolto assieme a lei nella cripta della fortezza di Pietroburgo".
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