Gesù è una cosa seria
Sembrerà strano, ma sono stato proprio io a dirgli un giorno di non parlare più di scienza, di società, ma di parlare di Cristo. "Scrivi un libro non sulla miseria, ma su Cristo e la miseria". E lui lo ha fatto. E ha scritto un libro straordinario poiché in mezzo a citazioni, in mezzo alla Parola, si vede lui che parla, lui che agisce, con quell'aria trasognata, tra collaboratori spaventati, vicino a quella povera ragazza dell'amministrazione che vedo sempre più distrutta, mentre lui di fronte alle stesse carte mostra incoscienza del mondo che sa di saggezza di un altro mondo. Che cos'è un libro di teologia? Di cristologia? Per carità, parole astruse, utili per diventare monsignore e vescovo, ma non per perdersi dentro la puzza della miseria e tra arti frantumati dal dolore e affranti da droga, da prostituzione, dalla guerra, da un colore della pelle che non entra nei salotti del profumo e della volgarità raffinata. In questo libro non si parla che di Cristo, anzi parla Cristo. Come mi aspettavo perché don Oreste fonda qui tutta la sua certezza, il suo coraggio, la sua semplicità e persino la sua ignoranza. Sa poco degli uomini, ma tutto di questo Uomo e lo ha capito così profondamente che lo usa in tutto quanto fa. Dice: "Questo libro vuole essere un inno alla presenza di Cristo nella storia". E Cristo è tutta la sua storia. Senza di lui, ora lo capisco meglio, don Oreste sarebbe nulla. Don Oreste affronta problemi di uomini che noi chiamiamo malati, noi medici, noi psicologi. Per lui c'è Cristo: "Gesù è una medicina che ti guarisce". "Gesù è venuto a guarirti". (Vittorino Andreoli)