In piena facoltà... Tradimenti, denari e vendette: tutto quello che la gente scrive nei testamenti
Si desidera una tomba e non un tombino? Esequie meste o faraoniche? Messa cantata o dritti dritti al camposanto? O ancora: è giunto il momento di togliersi i sassolini dalle scarpe, sgravarsi di un segreto taciuto per un'intera vita, confessare un amore tenero e illecito, dire peste e corna di un acerrimo nemico? "In piena facoltà..." è una raccolta, divertente e commovente, di testamenti olografi. Cioè scritti e firmati di proprio pugno dal testatore, nel silenzio della sua stanza, senza altri testimoni che la propria coscienza. Tutti rigorosamente veri. Il testamento olografo, per la legge italiana, vale quanto il testamento redatto di fronte al notaio. Anzi, la tesi che questo libro enuncia e conferma è che vale di più: solo le ultime volontà scritte in privato consentono alla persona di esprimere se stessa compiutamente, senza filtri burocratici né freni inibitori. Se una persona deve insultare o benedire il coniuge, incoronare o sbugiardare l'amante clandestino, diseredare un figlio degenere o privilegiare il preferito, lo può fare con più libertà se non c'è nessuno a inibire il fluire delle sue decisioni. Ciò che rende speciale questa raccolta è la selezione che il curatore, Salvatore De Matteis, ha saputo compiere. Ci si trova qualche vaga indicazione patrimoniale, ma il filo che lega i testamenti è l'insieme di storie buffe o tragiche, di persone gioiose o arrabbiate, di sentimenti positivi o rancorosi, di desideri realizzati o solamente inseguiti. "In piena facoltà..." è, alla fine, un inconsapevole romanzo scritto a più mani, che parla della vita di tutti noi un istante prima che si spenga.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa