Le sorelle boreali

Le sorelle boreali

In questo nuovo romanzo di Carlo Sgorlon tutto è sottoposto al variare della luce, all'alternanza di luce e tenebre, e il cammino degli uomini non è altro che il riflesso di imperscrutabili movimenti astrali. La Russia, da cui provengono le cinque sorelle protagoniste, è un paese di eterni crepuscoli e di aurore boreali: anche se la storia ha fatto di questo grande impero un gigante caduto, vi sopravvive comunque un'intensa vita spirtuale. L'Italia, dove le sorelle approdano, è "il paese del sole, ma anche quello della notte", dove si incrociano i destini di tanti popoli diversi, sottoposti alle leggi del denaro e alla pratica del raggiro, della truffa, della violenza. In una favolosa villa veneta ereditata dalla bisnonna, le cinque sorelle riescono tuttavia a creare un nuovo mondo felice, retto dalla grazia e dominato dall'arte e dall'amore. C'è in loro la volontà di resistere, di opporsi al disfacimento esterno con la forza che deriva dall'armonia e dalla bellezza. Ma proprio per difendere questo loro nuovo regno le sorelle dovranno passare, ognuna a suo modo, attraverso il buio della notte, qui rappresentato innanzitutto da uno dei templi moderni del piacere, la discoteca. E oltre la discoteca c'è poi la realtà squallida della prostituzione, e l'esperienza dolorosa dell'ospedale psichiatrico. Mai Sgorlon è stato così attento a descrivere gli spazi dove si muove il presente, con i suoi ritmi forsennati e vertiginosi. Affrontando un tema duro come quello dell'immigrazione, dei clandestini, dello scontro di razze, è riuscito a dipingere un grande affresco del presente, nel quale però riverbera, come sempre nelle sue storie, la luce di un passato antichissimo. Il racconto è interamente percorso da grandi movimenti di popoli e di idee. Cristiani, ebrei, musulmani: ognuno dominato da una passione che è come una tempesta interiore, amorosa o religiosa. Ma ogni volta che le tenebre sembrano farsi più vicine l'ombra del male viene messa in fuga dalle cinque sorelle, che brillano unite come una sorta di piccola costellazione. Al loro fianco si muovono tanti personaggi maschili, spinti da ideali, ambizioni, desideri. Chiunque entri nell'orbita delle sorelle vede modificarsi la via del proprio destino, per poco o per sempre. Come se l'energia dell'universo prendesse direzioni impensabili, creando figure che corrispondono a giochi sempre variati e che solo le sorelle riescono a leggere. Così, il pittore Lorenzo vive in balìa di un sogno artistico dominato dal fantasma di Giorgione, e come lui cerca di riprodurre la bellezza nei tratti opposti e complementari della dea Venere a della Vergine Maria, alle quali dedica due grandi opere. Mentre il commerciante ebreo Ruben vuole risolvere il dramma del suo popolo in guerra tentando la convivenza con l'arabo Ibrahim. Ma, anche a rischio della vita, il loro destino acquista senso solo quando viene ristabilita l'armonia amorosa di Villa Elisa, dove le forze sconvolgenti dell'eros vengono temperate dalla gioia del lavoro e dalla spiritualità del gioco. In questo modo anche Sgorlon, maestro del narrare, riesce a trovare un principio d'ordine dentro a un mondo percorso dalla follia e dal male.
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