Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda
A settant'anni, Paolo Villaggio ha pubblicato questa autobiografia, che è forse il suo libro più spassoso. Ma, al di là del divertimento, ha anche messo in chiaro fin dal titolo un punto essenziale: chiedergli tutto, ma non di essere ipocrita. Tra le molte bassezze e miserie che non teme di affibbiarsi, risulta innegabile una sua grande qualità: il coraggio di dire sempre quello che pensa. Senza mezzi termini. Paolo Villaggio è nato a Genova il 30 dicembre 1932. Dal 1968 - anno in cui il suo talento comico è letteralmente esploso in televisione - gode di vastissima popolarità. Ha al suo attivo settantacinque film e dieci libri, tradotti in molti paesi. Il massimo successo l'ha raggiunto con i volumi e i film della serie "Fantozzi". Come attore ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti in film diretti da Fellini, Monicelli, Olmi, Lina Wertmuller. Ha vinto: due Grolle d'Oro a Saint-Vincent, un David di Donatello, un Nastro d'Argento, il Pardo d'Oro a Locarno, un Orso d'Argento a Berlino, un'Aquila d'Oro a Montreal, a Venezia il Leone d'Oro alla carriera, il premio Regia Televisiva, il premio Mario Riva della TV, la Palma d'Oro dell'umorismo a Bordighera per due anni consecutivi, il Forte dei Marmi per la Satira politica e quattro Telegatti. Per Mondadori ha pubblicato altri tre suoi libri: "Caro direttore, ci scrivo..." (1993), Fantozzi saluta e se ne va (1994) e "Sette grammi in settant'anni" (2003).