Il manuale del debuttante russo

A 25 anni, Vladimir Girikin non ha ancora trovato la sua strada e inganna il tempo (e se stesso) lavorando a Manhattan in una società per l'Inserimento degli Immigrati, dove aiuta come può i suoi connazionali nella difficile transizione all''american way of life'. Un lavoro qualsiasi, che gli concede giusto di che vivere in una stamberga dell'East Side in compagnia della sua ragazza, prostituta di lusso. Con le donne è un sentimentale svenevole ed egoista, sembra un antieroe di Philip Roth. Tra affetti e lavoro, l'unica preoccupazione di Vladimir è la sua famiglia, ebrei russi immigrati di prima generazione: una madre invadente e ossessiva, ma donna d'affari affermata, che lo chiama 'fallituska', e un padre medico arricchitosi con frodi ai danni dell'Assistenza sanitaria. Finché nel tedio nevrotico della sua vita piomba inattesa l'avventura nella persona di un anziano immigrato che aspira alla naturalizzazione, un ricco, folle, trascinante psicotico nonché eroe di guerra russo. Fatto uno spettacolare ingresso, Aleksander Rybakov presenta la sua domanda accompagnandola con una spessa mazzetta di banconote da cento dollari. E così, senza saperlo, Vladimir si trova coinvolto in un'assurda e inarrestabile serie di eventi che lo catapulterà a Prava (non Praga, ma quasi), capitale della Republika Stolovaja nota ai newyorkesi come 'la Parigi degli anni Novanta', e agli europei dell'Est come 'la sala d'attesa dell'Occidente'. E lì, "dove bazzica l'élite artistica americana, dove si fanno i soldi", con l'aiuto di un incontenibile mafioso metterà in atto un'abile truffa ai danni della comunità di espatriati americani in cerca di status e prestigio. Almeno fino a quando le cose andranno come previsto, perché a Prava niente è ciò che sembra, e Vladimir dovrà imparare in fretta che per reinventare se stesso deve prima scoprire chi è, cosa vuole e cosa cerca realmente. Esordio di uno scrittore dotato di una voce unica, romanzo "ambizioso, comico, intelligente, soffuso d'ironia e allusioni letterarie: un piccolo Nabokov" come l'ha definito la "Kirkus Review", "Il manuale del debuttante russo" è il libro che ha imposto sulla scena internazionale il nome di Gary Shteyngart. La sua prosa incalzante e coinvolgente, la vivacità e il vitalismo dei suoi personaggi, il senso infallibile delle atmosfere e degli ambienti, catturano fin dalla prima riga e non smettono di sorprendere. Siamo tutti un po' come Vladimir, vittime di un bisogno d'appartenenza che continuamente ci sfugge.