Davanti al dolore degli altri
Nelle società contemporanee, in cui i mezzi di informazione hanno un ruolo sempre più centrale, il dolore degli altri è uno spettacolo all'ordine del giorno. Sfogliando i quotidiani, guardando i telegiornali, siamo costantemente messi di fronte ad atrocità di ogni genere: distruzioni, bombardamenti, violenze su uomini e donne, vittime innocenti di guerre che subiscono passive e inermi. Quali conseguenze producono quelle immagini su di noi che stiamo a guardare? La visione di orrori e crudeltà porta noi spettatori ad allarmarci o a essere sempre più indifferenti? Ci fa odiare la violenza o ci incita a sostenerla e a praticarla? In queste pagine Susan Sontag si interroga sul modo in cui le immagini, pittoriche o fotografiche, influenzano da secoli la nostra percezione della realtà, formano le opinioni comuni, inducono a contrastare i conflitti bellici o ad appoggiarli. La guerra civile spagnola, Dachau, Auschwitz, la Cambogia, la Bosnia, il Rwanda, New York l'11 settembre 2001: Susan Sontag corre dal passato al presente, si sofferma sulle fotografie che hanno assunto valore emblematico per ognuno di questi momenti atroci della storia dell'umanità, e ci mostra come condizionano le nostre idee, le nostre credenze, le nostre passioni. "Davanti al dolore degli altri" è un testo indispensabile per comprendere come la rappresentazione della violenza orienti politicamente chi guarda e, di conseguenza, possa influire in maniera determinante sull'andamento dei conflitti. Un libro che cambierà il nostro modo di considerare le immagini, il loro uso e il loro significato. E che modificherà profondamente le nostre opinioni sulla natura della guerra e sulle nostre responsabilità di spettatori.