Voglio tornà bambino!
La vita, che stress. Ti obbliga ad avere rapporti con l'altro sesso, con i parenti peggio dei serpenti, con la pancia che avanza, con i figli tiranni, col tempo libero che non c'è più. Ma per fortuna c'è Gabriele Cirilli con il suo urlo liberatorio: "Voglio tornà bambino! Voglio tornà bambino!!!". Con la sua straordinaria forza comica, Cirilli analizza con spirito tagliente e dissacrante i mali della società moderna: la fretta, il traffico, i telefonini, il lavoro... e riesce a farci ridere su quella cosa maledettamente seria che è la vita adulta. Lo fa dal palco di "Zelig", dal palcoscenico dei teatri di tutt'Italia e, soprattutto, lo fa con la valanga di comicità contenuta in questo libro di battute folgoranti. Nel raccontare la giornata tipo di chi ha superato i trent'anni, Cirilli incontra amori a forma di chitarra ("Gli unici che non si scordano mai"), acquista torroni dell'Ikea ("Ti danno le nocciole, il cioccolato e poi ti dicono: tiè, montatelo!"), si sottopone a diete di sola frutta che arrivano direttamente dall'Est ("Precisamente dalla Macedonia") e ragiona di maghi e fattucchiere che sono i soli professionisti seri ("Sono gli unici che fanno sempre fattura").
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